Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949). Si avvicina alla pittura da autodidatta, a 18 anni vince il primo premio in un concorso per giovani artisti ad Ancona con il dipinto “Battaglia tra Dei ed Eroi”. Riprende dapprima l’arte concettuale, per poi divenire uno degli esponenti più rappresentativi della Transavanguardia, insieme a Sandro Chia, Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Nicola De Maria, corrente artistica etichettata ufficialmente da Achille Bonito Oliva nel novembre del 1979 sulla rivista Flash Art, che ha segnato il ritorno dell’arte occidentale alla figurazione e orientata verso soluzioni pittoriche sempre più neoespressionistiche, in contrapposizione alla precedente Minimal e Concept Art. Espone per la prima volta agli incontri internazionali d’arte a Roma ed alla Galleria Luigi De Ambrogi a Milano nel 1977. Nel 1980 partecipa alla rassegna Aperto ’80 della Biennale di Venezia. La sua attività espositiva si fa intensa, da ora in poi sarà un continuo succedersi di mostre nei musei più prestigiosi: 1982 e 1988, Kunsthaus di Zurigo; 1985, Caja de Pensiones di Madrid; 1986, Solomon R. Guggenheim Museum di New York e Centre Georges Pompidou di Parigi; 1987, Stad tische Galerie im Lenbachaus di Monaco; 1991, Kunsthalle
di Amburgo; 1993, Castello di Rivoli di Torino; 1995, Palazzo reale di Milano; 1996, Sezon Museum of Art di Tokio e il Fukuyama Museum of Art. Gli interessi poliedrici di Cucchi spaziano oltre l’attività espositiva vera e propria: diverse sono le sculture permanenti all’aperto, come quelle installate al Bruglinger Park di Basilea, presso il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek, la fontana nel giardino del Museo Pecci di Prato e la fontana d’Italia all’ingresso della York University di Toronto. Tra il 1992 e il 1994 ha realizzato le decorazioni interne e l’altare maggiore della chiesa di Monte Tamaro in Canton Ticino, progettata dall’architetto Mario Botta. Ha anche lavorato nell’ambito del teatro, disegnando scene e costumi per la Bottega fantastica di Rossini e Respighi per il Rossini Opera festival a Pesaro nel 1982, al Pentesilea di Von Kleist nel 1986, la Tosca di Puccini al Teatro dell’Opera Di Roma nel 1990, le esequie della luna di Pennini a Ghibellina nel 1991, l’Elogio della Follia da Erasmo da Rotterdam al Teatro Manzoni di Milano nel 1992 e il sipario per il Teatro La Fenice di Senigallia nel 1996.